Dal 2020 lo smart working è diventato la norma per moltissimi lavoratori, non soltanto freelance. Questa modalità – che all’estero è conosciuta come “remote working” o “agile working” – presenta diversi vantaggi in termini di gestione del tempo e delle spese. Il professionista risparmia sui pranzi fuori e sui trasporti casa/ufficio, e ha l’opportunità di organizzare il lavoro quotidiano in modo più flessibile. Tuttavia, anche lo smart working può vedere intaccata la propria sostenibilità se non supportato da una solida pianificazione. Per essere certo che il lavoro da remoto ti garantisca un benessere a 360 gradi, metti in pratica queste tre semplici accortezze.
Partiamo dalla strumentazione. Ogni smart worker ha bisogno di determinati dispositivi hardware e software per mandare avanti l’attività. Se sei un lavoratore dipendente, è possibile che la tua azienda acceda a sconti e/o promozioni per ridurre i costi di queste risorse. Talvolta si tratta di piani welfare a lungo termine, in altri casi pacchetti di convenzioni attivati a fine anno o in occasione di una promozione. Parla con il tuo datore di lavoro per conoscere le opzioni a tua disposizione.
Se invece sei un libero professionista, navigando il web scoprirai che per diversi software di uso quotidiano esistono versioni valide gratuite o a prezzi contenuti. È il caso, ad esempio, dei programmi di videocall (Teams, Zoom), così come delle piattaforme di cloud storage (Dropbox, OneDrive) o di gestione delle attività (Trello).
La modalità di lavoro più sostenibile è quella che mette il professionista in condizioni mentali e fisiche tali da consentirgli di operare al meglio. Ecco perché l’ambiente svolge un ruolo fondamentale per l’efficacia dello smart working. Innanzitutto, scegli soluzioni ergonomiche per la tua postazione di lavoro, che riducano il rischio di incidenti o di complicazioni di salute legate alla sedentarietà. Non c’è bisogno di allestire una camera apposta per il lavoro; le aree già esistenti possono essere adibite a diversi scopi, sia personali che professionali. Accertati però di avere sufficiente spazio di manovra, ed eventualmente fatti ispirare da magazine di interior design per la disposizione delle attrezzature. Ricorda che il piano di lavoro dev’essere all’altezza del gomito e lo schermo leggermente in basso rispetto agli occhi. Inoltre, le cosce devono poggiare completamente sulla seduta, i piedi toccare il pavimento e la luce arrivare di lato.
Lo smart working comporta tempi di lavoro più flessibili, una caratteristica che può essere un’arma a doppio taglio. Il lavoratore potrebbe essere più libero di gestirsi i progetti come vuole, oppure ritrovarsi a garantire una disponibilità senza limiti orari. Esistono diverse routine quotidiane per lo smart working, è importante individuare quella che più si adatta al carico e al tipo di attività che devi svolgere. C’è chi per necessità o comodità si attiene all’orario 9-18, come se fosse in ufficio. C’è poi chi stabilisce di lavorare un determinato numero di ore, ma distribuite in modo diverso ogni giorno, a seconda delle esigenze. Altri professionisti, soprattutto freelance, lavorano per blocchi di ore, divisi da pause di uguale durata. Altri, infine, comprimono le attività in una sola parte della settimana. Tutto dipende dal tuo ruolo e dal tuo tipo di contratto.
Sella Personal Credit mette a disposizione svariate soluzioni per agevolare la gestione del denaro nella vita di tutti i giorni. Anche lo smart working può trarne beneficio. L’apertura di una linea di credito, ad esempio, può aiutarti ad acquistare gli strumenti di cui hai bisogno per il lavoro, lasciando intaccati i tuoi risparmi. GO!Credit è una riserva di denaro cui attingere in ogni momento, che si rinnova ogni mese man mano che effettui il rimborso rateale. L’importo iniziale lo decidi tu.
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