L’Open Banking per la valutazione delle richieste di prestiti personali: il progetto di Sella Personal Credit e CRIF

Quattro anni fa il nostro percorso di digitalizzazione dei servizi finanziari ha subìto una rapida accelerazione grazie alla partnership con CRIF, uno dei provider centrali di servizi per l’open banking e tra le migliori società scelte dagli intermediari nelle analisi del merito creditizio per le richieste di prestiti personali.

Ci siamo affidati a CRIF per la sua presenza capillare nel tessuto europeo, e per la sua competenza sulle dinamiche economiche e finanziarie del settore.

Avviato il progetto abbiamo analizzato i primi risultati per quantificare i successi raggiunti in ambito credit origination, e lo abbiamo fatto con le parole di Paolo Palazzo, Chief Lending Officer di Sella Personal Credit, che ha commentato il percorso degli ultimi anni con CRIF.

Con quali obiettivi è nata la collaborazione con il progetto CRIF?

L'esigenza iniziale era quella di aumentare i tassi di accettazione per le richieste di finanziamento provenienti dal canale digitale. Come spiega Palazzo "eravamo convinti allora e ne abbiamo la certezza oggi, che l'integrazione dei dati provenienti dal conto corrente all'interno di un processo di credito strutturato, ci avrebbe potuto aiutare a erogare prestiti anche a coloro che, se valutati esclusivamente attraverso modelli tradizionali, avrebbero visto la loro richiesta rifiutata".

Da questo punto di vista l'integrazione dei dati ci ha permesso di ottenere enormi benefici. Inoltre, continua Palazzo, "volevamo migliorare la customer experience dei nostri Clienti riducendo i tempi di attraversamento tra la fase di richiesta e quella di erogazione del prestito".

L’open banking secondo CRIF

La soluzione di CRIF si caratterizza in una procedura per la categorizzazione multi-banca grazie all’analisi di fattori di reddito e di spesa. A questi fattori si aggiungono anche indicatori sintetici già calcolati, sviluppati sui dati transazionali dei conti correnti. Questa è risultata "la soluzione ideale che ha permesso sia di migliorare la capacità di valutare una clientela con una limitata storia creditizia, sia di integrare il nostro processo di valutazione ordinario".

Infatti, abbiamo migliorato il processo di valutazione di coloro che hanno una limitata o inesistente storia creditizia, semplicemente analizzando soprattutto quelle variabili provenienti dal conto corrente. In più abbiamo aumentato i tassi di accettazione anche sulla clientela tradizionale near cut-off integrando le informazioni di conto corrente, diminuendo anche la valutazione manuale dell’operatore.

Portare innovazione nell’open banking

In relazione al merito creditizio, il fattore disruptive del progetto di open banking risiede nella "capacità di analisi dinamica e automatica dei dati fondata su un data lake proprietario di CRIF". Questo è basato su tutto il patrimonio informativo che CRIF possiede e che dà la possibilità di ridurre la richiesta di documentazioni e informazioni ai nostri Clienti. Ciò è possibile attraverso la categorizzazione di ogni informazione rinvenibile dal conto corrente sia di reddito che di spesa.

Infatti, la combinazione di questi due fattori permette di sviluppare un processo di credito fully digital e "siamo orgogliosi della grande innovazione tecnologica, ma anche culturale, che ha portato nel nostro settore", commenta Palazzo.

Quali risultati abbiamo ottenuto nel breve periodo?

Nel breve periodo, grazie al supporto tecnico e strategico di CRIF, abbiamo ridisegnato il nostro processo di onboarding degli utenti web. Dunque, abbiamo puntato ad un’esperienza sempre più personalizzata, riducendo le frizioni che il Cliente incontrava nel momento in cui effettuava una richiesta di finanziamento. Abbiamo semplificato il processo di raccolta documentale grazie alle informazioni reperibili dal conto corrente, e in definitiva abbiamo ridotto i tempi di erogazione di circa 50%.

E sul lungo periodo?

Sul lungo periodo, il beneficio principale è stato quello di aver effettuato un salto importante sia nella valutazione dei processi digitali e sia nella capacità di "migliorare continuamente la user experience perché, come avviene in questi casi, ci sono degli insights indicativi dall'analisi dei dati e del comportamento dei Clienti sul funnel, quindi sulle maschere di un onboarding. Questi piccoli fine tuning ci hanno permesso di ottimizzare volta per volta sia il processo che le procedure".

Dall'inizio del progetto di open banking, abbiamo migliorato i tassi di accettazione del 40%, abbiamo ridotto la manualità di circa il 30% ma soprattutto abbiamo ridotto gli abbandoni sul web del 60%. In conclusione, abbiamo decuplicato il nostro fatturato sul canale digitale, un successo su tutti i fronti sia per Sella Personal Credit che per i nostri Clienti, che ora hanno a loro disposizione processi implementati ed efficienti per le loro richieste di prestito.

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