Le cinque C del credito sono uno strumento spesso utilizzato dagli istituti di credito per verificare l’attendibilità di chi richiede un prestito personale. Il modello delle 5 C analizza la richiesta in base a una serie di criteri fissi: carattere, capacità, capitale, collaterali, condizioni. Comprendere tali criteri è un ottimo punto di partenza per rafforzare la propria affidabilità creditizia.
Il termine “carattere” indica la solvibilità di chi richiede il prestito, vale a dire il modo in cui ha gestito i debiti in passato. Ogni individuo o azienda inizia a sviluppare una storia creditizia quando apre una linea di credito oppure ottiene un prestito. Il prestatore può accedere alla storia creditizia del mutuatario per verificare quanto è stato tempestivo nel rimborsare debiti precedenti e calcolare il rischio di credito. In base a questa cronologia, produrrà un punteggio di credito (corrispondente al merito creditizio); più questo sarà alto, meno rischi ci saranno per il prestatore.
La capacità o cash flow è l’abilità effettiva del mutuatario di rimborsare i prestiti. Il prestatore calcola la capacità confrontando il reddito del richiedente con i debiti ricorrenti; nello specifico, si parla di rapporto debito/reddito (DTI). Il rapporto DTI si ottiene sommando tutti i debiti mensili, dividendo il risultato per il reddito mensile lordo e infine moltiplicando per 100. Un basso rapporto DTI significa meno rischi, perché dimostra che c’è un buon equilibrio tra i due valori presi in esame. Solitamente gli istituti di credito cercano rapporti DTI non superiori al 36%.
Il concetto di “capitale” descrive l’importo che il mutuatario è disposto a investire per il progetto; un esempio è l'acconto per l'acquisto di una casa. Solitamente maggiore è l'anticipo, migliori sono il tasso di interesse e le condizioni del prestito, perché l’acconto funge da garanzia per il finanziatore. Il capitale indica infatti la disponibilità del richiedente ad assumersi rischi personali al fine di realizzare il progetto per cui richiede il prestito. Se accade un imprevisto che incide negativamente sul fattore capacità, il capitale fornisce dunque al prestatore una sicurezza aggiuntiva.
Nel contesto di una richiesta di prestito il termine “collaterale” è sinonimo di “garanzia”. Si tratta di uno o più beni che il richiedente presenta al finanziatore come fonte di pagamento secondaria qualora egli si rivelasse inadempiente sul prestito. La tipologia di credito che si richiede definisce se sarà necessario o meno fornire una garanzia e, nel caso, con che bene farla coincidere. Le carte di credito e i prestiti garantiti sono ritenuti meno rischiosi dai prestatori e sono particolarmente utili per chi sta ricostruendo il proprio credito.
NL’ultimo criterio utilizzato dai finanziatori per calcolare il rischio di credito riguarda le condizioni della richiesta. Le condizioni includono varie informazioni riguardanti il mutuatario, valide a determinare se questi è idoneo a ottenere il prestito personale. Il finanziatore potrebbe ad esempio valutare il fine della richiesta, cioè come il richiedente intende utilizzare il denaro che gli sarà concesso. Chi fornisce il prestito potrebbe essere più disposto a farlo per uno scopo specifico, soprattutto se lo ritiene meritevole di un investimento.
Anche fattori esterni possono classificarsi come condizioni per valutare l’erogazione del credito; ad esempio, la situazione economica del Paese.
Analizzare in anticipo le cinque C del credito, come si diceva, è utile per prepararsi al meglio alla richiesta di un prestito. ProntoTuo è il prestito personale di Sella Personal Credit che permette di richiedere da 2.000€ a 60.000€ con durate da 12 a 120 mesi. Per inoltrare la richiesta sono sufficienti un documento di identità, il codice fiscale e un documento di reddito. Inoltre, è possibile richiedere il prestito online da casa propria, con l’assistenza di un professionista in tutte le fasi del procedimento.
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