Soprattutto quando abbiamo un supermercato di fiducia, tendiamo a credere di essere perfettamente capaci di fare la spesa in modo intelligente. Ad esempio, perché abbiamo una carta fedeltà, o ci orientiamo sui punti vendita notoriamente più economici. E magari mettiamo sempre in pratica quel vecchio adagio che dice di non fare mai la spesa di alimentari a stomaco vuoto.
In realtà, anche ai consumatori più avveduti capita di spendere più del dovuto al supermercato, senza accorgersene. In particolare per quanto riguarda il cibo, esistono alcune accortezze per ridurre la spesa che non tutti conoscono. Naturalmente, senza rinunciare alla qualità e alla varietà di prodotti nel carrello.
Ovunque i supermercati sono progettati secondo tecniche di vendita che spingono il cliente a spendere di più. Si va dal posizionamento strategico dei prodotti (shelf marketing) ai claim accattivanti, dal percorso in negozio alla segnaletica, e così via. Già esserne consapevoli è utile per non abbandonarsi ad acquisti superflui. Considera, ad esempio, che all’altezza degli occhi di solito si trovano gli articoli più redditizi, che però spesso non sono la scelta migliore per il consumatore. Non fermarti ai primi prodotti che noti, ma ricorda di guardare anche cosa c’è in alto e in basso. Sappi anche che gli alimenti essenziali sono sparsi nel supermercato, per costringerti a incrociare altre pietanze appetitose. Poi alcuni dolciumi compaiono vicino alle casse, sempre per spingere un acquisto impulsivo. Stila una lista della spesa e seguila fedelmente, per accertarti di comprare soltanto ciò di cui hai bisogno. Sarà ancora più facile pianificando i pasti settimanali.
Ciascun supermercato, oltre ai prodotti di altre società, vende prodotti a marchio proprio, che sono detti “private label”. Si tratta di articoli sempre realizzati da aziende terze, ma venduti per l’appunto con l’etichetta del distributore. Tagliando il costo del grossista, solitamente questa soluzione si dimostra conveniente tanto per il supermercato quanto per il consumatore. I private label, infatti, a pari qualità presentano prezzi più contenuti rispetto a competitor più noti. Ciò vale in genere per tutte le tipologie di private label riscontrabili sugli scaffali, corrispondenti a diverse fasce di prodotti e target di consumatori. Ecco perché in un’ottica di risparmio vale la pena tenere sempre in considerazione queste alternative, spesso erroneamente chiamate "sottomarca".
A volte, davanti a diverse opzioni per lo stesso prodotto, siamo portati a scegliere il marchio più noto, nella convinzione che sia di maggiore qualità. Questo spesso non è vero, anzi: guardando l’etichetta potresti accorgerti che gli ingredienti sono scadenti o poco sani, magari a fronte di una spesa importante. Prenditi un attimo di tempo in più per confrontare le componenti, così da acquistare in maniera più oculata e possibilmente vantaggiosa anche per il portafogli.
Un altro aspetto importante delle etichette dei cibi è la data di scadenza. Impara a distinguere tra la dicitura “da consumarsi entro” e la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro”. Nel primo caso, se la data di scadenza è passata, dovrai buttare il prodotto. Nel secondo caso, invece, l’alimento sarà ancora commestibile, semplicemente potrebbe perdere il sapore e la consistenza originari. Conoscere questa differenza aiuta a combattere gli sprechi.
Per facilitare la gestione delle spese quotidiane, Sella Personal Credit ha ideato Carta Opta, la carta di credito che “si fa in due”. Infatti, la sua peculiarità è che a ogni acquisto consente di scegliere la modalità di rimborso, a saldo oppure a rate. In tal modo, il consumatore di volta in volta è libero di organizzare le spese nella maniera che gli è più comoda, con grande elasticità.
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