Per fortuna, capita molto di rado che un lavoratore subisca una riduzione dello stipendio. Tuttavia, tale evento può verificarsi con maggiori probabilità in tempi di incertezze economiche, oppure di situazioni emergenziali imprevedibili, che intralciano le normali attività lavorative. È importante però capire più nel dettaglio quali sono le condizioni in cui ciò può avvenire, per arrivare preparati all’evenienza e gestirla al meglio.
Secondo la Costituzione, ciascun lavoratore “ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro”. Inoltre, tutti i contratti collettivi portano indicato il minimo salariale corrispondente a ogni livello di inquadramento. Date queste premesse, come professionista devi sapere che in termini generali per la legge italiana (art. 2103 c.c.) vige un principio di irriducibilità della retribuzione. Esistono tuttavia delle eccezioni a questa regola, ossia:
- il venir meno di particolari modalità di svolgimento della prestazione, senza le quali non si giustifica una parte della retribuzione;
- la stipula di un accordo che preveda una "variazione in peius" (cioè un peggioramento) delle mansioni del lavoratore.
È importante sottolineare che l’accordo tra le parti da solo non basta a rendere legittima la riduzione. Il taglio dev’essere legato all’impossibilità di garantire determinate modalità di svolgimento del lavoro. Inoltre, l’accordo deve essere stipulato in sede protetta.
Se ti ritrovi nella situazione delicata descritta qui sopra, con ogni probabilità ti chiederai come amministrare i risparmi disponendo di uno stipendio più limitato. È il momento di rivedere il tuo budget abituale. Calcola il totale delle nuove entrate fisse, dopodiché fai una lista delle spese mensili, assicurandoti di includere sia quelle essenziali che quelle non essenziali. Fatti aiutare dall’estratto conto della tua carta di credito e dalle ricevute passate, per non dimenticare nulla. A quel punto, definisci quali tra queste uscite possono essere eliminate o quanto meno ridotte. Alcuni esempi: le spese per i pasti a domicilio, un viaggio di piacere che può essere rimandato, il rinnovo dell’abbonamento in palestra, e così via. Ricalcola il rapporto tra entrate e uscite, finché le prime non superano le seconde.
Il lavoratore in condizioni precarie o difficoltose può sempre accedere a sostegni statali per migliorare il proprio budget. Ad esempio, nel 2022 nell’ambito del decreto aiuti il Governo ha istituito il Bonus 200, destinato a persone con reddito annuo fino a 35mila euro. Oggi sono invece in corso di attivazione diversi interventi volti a ridurre il cuneo fiscale.
Nel momento in cui subisci una riduzione dello stipendio, anche tenendo fede al tuo nuovo budget potresti voler esplorare fonti alternative di reddito. L’ideale è, infatti, avere sempre a disposizione un fondo dedicato a progetti di vita speciali e alla gestione di emergenze. Esistono modi per pagare le spese di tutti i giorni, lasciando intoccati i risparmi. Ad esempio, ProntoTuo, il prestito personale di Sella Personal Credit che si adatta alle esigenze più svariate. Puoi richiedere da 2.000€ a 60.000€ con durate da 12 a 120 mesi. L’attivazione del prestito può avvenire totalmente online e comporta zero spese di istruttoria, zero costi mensili di gestione, zero spese di invio comunicazioni e zero imposta di bollo di comunicazione.
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